Da tempo mi capita di osservare alcune attitudini diffuse nella popolazione maschile:
incontro uomini che parlano dei figli come un tempo facevano le donne. Uno, durante una cena, ha raccontato dell’ispezione anale che il pediatra ha praticato al figlio di 3 anni e ha concluso esclamando:” è stato come se l’ avessero fatto a me!”, mancava solo che congiungesse le mani per assomigliare tale e quale a mia nonna…
Conosco manager e dirigenti d’azienda che prendono ferie per accompagnare i loro pargoli al primo giorno di scuola, altri che sostengono andirivieni da sfinimento, che assomigliano più ad auto punizioni tra l’altro, e solo perché il lavoro li costringe troppo spesso lontano dai figli…
Ora, io dico: l’ amore è un sentimento e come tale va rispettato. Ognuno è libero di manifestarlo nella maniera che ritiene più appagante. Ma com’ è che gli uomini hanno riscoperto tutt’ a un tratto la necessità di manifestare in modo così “evidente” l’amore di cui sono capaci e perché proprio nei confronti dei propri figli?
Si, perché si tratta di questo: una devozione assoluta, appannaggio dei figli.
A questa osservazione si ricollega , se riflettiamo, un altro trend: quello che vede i Peter Pan italiani starsene relativamente “tranquilli” fino ai 40-45 circa o almeno fino a quando non sopraggiunge il “desiderio di paternità” , momento in cui, cercano la giovenca da 25, la ingravidano e si trasformano nella tipologia di cui all’ inizio ( se non l’hanno già fatto a 30 anni, per poi divorziare a 40-45 e iniziare il secondo giro dopo i 50…):
Et voilà, les bebes sont faits!
L’ altra sera, a cena con persone autorevoli, ho lanciato la provocazione, chiedendo il perché di questa siderale lontananza dalle donne e di questo ritrovato amore nei confronti dei figli.
La risposta più interessante me l’ ha data una scrittrice molto acuta: dopo secoli passati a nasconderla e mentre la donna gliene fornisce l’ opportunità – grazie alla sua indipendenza- allontanandolo, l’ uomo si riappropria progressivamente della propria emozionalità e della libertà di manifestarla.
Così facendo sarà in grado di riappropriarsi anche del suo ruolo di maschio.
Chapeau!