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Uomini sull’orlo di una crisi emozionale

In "curiosity (always) kills the cat" on settembre 19, 2013 at 3:56 PM
uomini sull'orlo di una crisi emozionale

uomini sull’orlo di una crisi emozionale

Da tempo mi capita di osservare alcune attitudini diffuse nella popolazione maschile:
incontro uomini che parlano dei figli come un tempo facevano le donne. Uno, durante una cena, ha raccontato dell’ispezione anale che il pediatra ha praticato al figlio di 3 anni e ha concluso esclamando:” è stato come se l’ avessero fatto a me!”, mancava solo che congiungesse le mani per assomigliare tale e quale a mia nonna…
Conosco manager e dirigenti d’azienda che prendono ferie per accompagnare i loro pargoli al primo giorno di scuola, altri che sostengono andirivieni da sfinimento, che assomigliano più ad auto punizioni  tra l’altro, e solo perché il  lavoro li costringe troppo spesso lontano dai figli…

Ora, io dico: l’ amore è un sentimento e come tale va rispettato. Ognuno è libero di manifestarlo nella maniera che ritiene più appagante. Ma com’ è che gli uomini hanno riscoperto tutt’ a un tratto la necessità di manifestare in modo così “evidente” l’amore di cui sono capaci e perché proprio nei confronti dei propri figli?
Si, perché si tratta di questo: una devozione assoluta, appannaggio dei figli.

A questa osservazione si ricollega , se riflettiamo, un altro trend: quello che vede i Peter Pan italiani starsene relativamente “tranquilli” fino ai 40-45 circa o almeno fino a quando non sopraggiunge il “desiderio di paternità” , momento in cui, cercano la giovenca da 25, la ingravidano e si trasformano nella tipologia di cui all’ inizio ( se non l’hanno già fatto a 30 anni, per poi divorziare a 40-45 e iniziare il secondo giro dopo i 50…):

Et voilà, les bebes sont faits!

L’ altra sera, a cena con persone autorevoli, ho lanciato la provocazione, chiedendo il perché di questa siderale lontananza dalle donne e di questo ritrovato amore nei confronti dei figli.
La risposta più interessante me l’ ha data una scrittrice molto acuta: dopo secoli passati a nasconderla e mentre la donna gliene fornisce l’ opportunità – grazie alla sua indipendenza- allontanandolo, l’ uomo si riappropria progressivamente della propria emozionalità e della libertà di manifestarla.

Così facendo sarà in grado di riappropriarsi anche del suo ruolo di maschio.
Chapeau!

Donne Impegnative e Donne No.

In "curiosity (always) kills the cat" on luglio 19, 2013 at 1:53 PM
Femme-Mechante-Donne-Impegnative-Sieff

” Pensi che lui non sappia che quando ti parla deve concentrarsi?”

Ho ascoltato tre amiche che parlavano di uomini, in un un bar:

una straniera, due italiane. Belle donne, forti, indipendenti, lavoratrici, single.

Raccontavano di uomini “che non sapevano che pesci prendere”: uno sposato, l’altro legato ad una donna più anziana, un terzo invece ancora single, ma solo di facciata, poichè aveva infine rivelato di trascinarsi dietro da tempo un’amicizia sessuale …

Le amiche sedute a un tavolo per un aperitivo lamentavano l’assenza di coraggio dei tre uomini: insomma, storie vecchie come il mondo: “mi cerca, mi vuole, stiamo bene, e allora perchè continua a stare con l’altra?”

Carrie di Sex&TheCity dieci anni fa ci raccontò che gli uomini preferiscono avere relazioni con donne non impegnative: donne a cui basta un solo sms, o tanti ma tutti semplici da scrivere; donne a cui non devono dimostrare di essere “il migliore”, perchè il giorno dopo hanno già imitato la maggior parte delle cose che fa il loro uomo e hanno bisogno di lui anche per scegliere la brioche del mattino.

E’ ancora vero, se vero è mai stato?

Per una delle tre donne di sopra sembrerebbe di si. L’ho sentita domandare retoricamente ad un’altra:

” Pensi che lui non sappia che quando ti parla deve concentrarsi?”

Ero di spalle, ma ho potuto sentire la faccia della meschina crollare !

E adesso arriva… Lui!

In "curiosity (always) kills the cat" on gennaio 11, 2013 at 2:21 PM

cats-snoopy

Solita scena, solito ambiente: locale carino, Milano ancora da bere ( o cosi vogliono ancora mostrarcela), aperitivo lungo, gente più o meno nota che continua ad aggiungersi al tuo tavolo… fino al momento in cui annunciano l’attrazione della serata: lo sconosciuto, quello che a breve sarà trasformato, a seconda ( e in ordine non casuale) del suo 1) aspetto fisico 2) lavoro/posizione sociale e 3) provenienza geografica, in giullare o joker della serata.

Qualche ipotesi… i maschietti già ridacchiano… chi ha finito il primo bicchiere e già inizia a chiedersi “è adesso?”…

E adesso…arriva Lui: uomo di mezza età, vestito come l’ultimo degli Street Men (jeans larghi, orologio-patacca più grande del polso, cappello di lana pesante da entrarci la criniera di FuriaCavallodelWest con i Thread …), mediamente affascinante, occhio vagamente chiaro…

“Che fai, che non fai…Sono un produttore…E Bla, Bla, Bla….”  insomma: avevo l’amica in semi-estasi dopo nemmeno un’ora !

Il poverino, d’altro canto,  non poteva immaginare che fumare una sigaretta in compagnia di una “femme mechante” gli sarebbe costato un interrogatorio e valso un “ritratto” seppure anonimo stampato su un altrettanto anonimo blog, ma tant’é …

Come diceva Forrset Gamp? Stupido è chi lo stupido fa.

Produttore è, chi il produttore fa. Ovvero chi produce qualcosa.

A buon intenditor poche parole…

Mi chiedo però se al giorno d’oggi ci sia un problema di creduloneria, fantasticheria, bighelloneria e simili oppure, più probabile, se si soffra di attrazione da fancazzista-tantoisoldimelidapapà-o-inqualchemodolitrovo…

In ogni caso, se mi pagassero per “smontare” tipi del genere, smascherarli e rivelare la loro vera identità, avrei trovato il lavoro per cui davvero sono nata !!!

Femme Mechante Executive Manager